
Quanto è cambiata la vita, cioè quante sono le dipendenze che adesso abbiamo e a quali non possiamo mai rinunciare. Tra quelle, una delle più riconoscibile è diventato internet, e lo dico perché questa settimana l’ho passata insomma, un po’ isolato dal resto del mondo. Non so se è stato soltanto il mio computer a essere affetto dalla strana malattia che lo rendeva asociale, ma a dire il vero, comunque non pensavo io fossi viziato fino a questo punto. Aproffitandone, il mio caricatore del cellulare ha deciso anche fare sciopero e adesso non posso neanche fare una telefonata.
E mentre tutto scorre così, mi sono reso conto che mancano soltanto dieci giorni per il viaggio più lungo della mia vita, e sono talmente emozionato che nel tempo che avrebbe spento su internet non potevo pensare in qualsiasi altra cosa che non fosse il viaggio, che ha fatto volare i miei sogni mentre restavo qui, sul filo di un rasoio, per cadere finalmente sul lato che mi dice che sebbene oggi abbia l’essame di italiano non lo farò senza te, non posso e non voglio, perché l’italiano è cosa nostra e dovevamo farlo insieme fino a la fine.
L’italiano mi è mancato tanto tutto l’anno che purtroppo sento che, quando l’ho capito, infatti quando il cinese mi ha lasciato un po’ di spazio, resta soltanto un’ultima opportunità che spenderò con te a Septembre.
E questa lingua che è stata al mio fianco negli ultimi tempi, si è fatta accompagnare sempre dei buonissimi film e della ottima musica a la quale mi sono affezionato come un pazzo che no vuole essere mai guarito. ¿ci metiamo insieme in quarantena? Il trattamento comincia coi Negramaro che cantano quello che mi piacerebbe gridargli al tempo che scorre e non si ferma mai.
usami
straziami
strappami l’anima
fai di me
quel che vuoi
tanto non cambia

